Dalla parte di Israele

Una solidarietà ininterrotta da La Malfa a Spadolini

Questo l’intervento con cui l’amico Vito Kahlun ha testimoniato l’adesione del Pri alla manifestazione in solidarietà con Israele tenutasi mercoledì sera a Roma davanti a Montecitorio

Carissimi amici, vorrei innanzitutto salutare il segretario del Partito Repubblicano, On. Francesco Nucara, che questa sera è qui con noi e che mi ha dato l’opportunità di parlare in rappresentanza del partito in questa magnifica serata. E’ bello vedere come, in questa manifestazione per la pace, le bandiere vengano sventolate e non bruciate. Sapere che chi è qui stasera non invita al boicottaggio di negozi gestiti da musulmani.

E’ in comportamenti di questo tipo che si può individuare la profonda differenza tra chi si sente libero di fare ciò che gli pare e chi è consapevole del fatto che le regole e leggi di uno Stato sono le sole e vere garanti della legalità e della libertà. L’anno scorso, in occasione della visita a Sderot di una delegazione del partito, l’On. Francesco Nucara, a capo di questa delegazione, fece un discorso offrendo un parallelismo tra Mazzini e Herzl, tra sionismo e mazzinianesimo. Parallelismo svolto anche dal Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine hanno. Nell’occasione di quella visita è stato immediato comprendere come la popolazione del sud d’Israele non potesse vivere in perenne condizione di minaccia. Allora voglio dire all’On. D’Alema che non c’è questione di proporzioni quando l’unica proporzione accettabile è quella che garantisce ai cittadini israeliani il diritto alla tranquillità e all’esistenza.

In questo periodo c’è chi sottolinea che Hamas è stato democraticamente eletto. Vorrei chiedere, a chi mette in rilievo questo aspetto, se Hamas allo stesso modo ha democraticamente deciso di colpire Israele con 9000 missili, ha democraticamente ucciso gente del suo popolo usando anche i bambini come scudi umani. Perché non c’è democrazia in tutto questo!

Credo però che Israele abbia democraticamente deciso di non farsi distruggere. La differenza è abissale tra chi difende il suo diritto ad esistere e convivere in pace con i suoi vicini e chi si pone l’obiettivo di annientarli.

Voglio concludere ricordando due grandi personaggi della storia di Italia. Giovanni Spadolini, primo politico italiano invitato alla Knesset e l’unico ministro che si rifiutò di ricevere Arafat nel 1982 e poi nel 1988.

E Ugo La Malfa, altro grande amico di Israele, che affermò: "La libertà dell’Occidente si difende sotto le mura di Gerusalemme". Oggi noi stiamo difendendo quella stessa libertà sotto Montecitorio.

Per dire se Israele abbia fatto la cosa giusta è presto, sicuramente ha fatto ciò che andava fatto e i Repubblicani, per quello che possono, lo sosterranno come sempre hanno fatto nella loro storia.